venerdì, febbraio 28, 2025

arrivare lì

Oltre un certo confine, dove gli alberi si fanno radi e il silenzio non è più lo stesso, oltre la normale conoscenza con i suoi confortevoli limiti che parlano di senilità, c’è un altro territorio vastissimo e libero. Nei suoi cieli si muovono le cose e le persone che ho amato di più nella mia vita, non chiedono conferme, non temono confronti, non giudicano, esistono per sempre, fuori dalle parole e da questo tempo che divora il tempo. Arrivare lì è l’inizio del vero viaggio.

giovedì, febbraio 27, 2025

cartaceo e virtuale

C'è una differenza importante tra una pagina virtuale e una cartacea: il contatto in tempo reale! Su un blog ciò che scrivi e commenti può avere un riscontro immediato. Non sono sicuro che sia sempre e comunque un fatto positivo perché condiziona lo scrittore a umori veloci e continui. 
Non sono e non voglio essere un opinionista, tantomeno un guru o un qualsiasi maestro del pensiero, atteggiamenti che non mi appartengono e mi farebbero sentire ridicolo, il web e i media sono pieni di inutili, ignoranti zucche vuote. L'unica cosa che mi sento di dire che, qualunque sia il supporto, bisogna scrivere con sincerità e sempre al meglio delle proprie capacità. Si deve dare il massimo sintatticamente e come qualità di lingua. La scrittura a differenza della parola orale ha una dignità superiore, va meditata da chi la offre e da chi ne usufruisce: se lo fai con onestà puoi pretendere rispetto altrimenti ti equipari quella ridicola letteratura da social usa e getta, buona solo per litigare e insultare... esattamente ciò che vediamo ogni giorno. In questo un blog può dare qualche soddisfazione in più ma pretende misura, cultura, intuizione e ascolto. Merce diventata rara.

mercoledì, febbraio 26, 2025

dialetto

In ogni caso, sia a piccole dosi sia in quantità più significative, il dialetto siciliano è indiscutibilmente protagonista nell'opera degli scrittori siciliani e, vista la loro importanza e notorietà, anche nell'immaginario sociale e letterario nazionale. Evidentemente non si tratta di una ragione squisitamente stilistica o formale e neanche di una moda stranamente protrattasi nel tempo. Deve esserci un motivo diverso che ha permesso ai letterati siciliani di raggiungere alte vette artistiche scrivendo in un italiano non approssimativo che però tracima qua e là in un altro linguaggio più antico e non meno elevato. Questa è la sensazione che se ne ricava: una lingua che è un italiano per tutti ma palesemente "siciliana" nella misura in cui si riconosce in essa uno spirito, un suono, un periodare che è tipico degli scrittori dell'isola.

martedì, febbraio 25, 2025

ricredersi

Ricredersi non è una cattiva cosa ma il quesito resta soprattutto in questo ambiente dove la relazione tra chi scrive e chi legge e commenta sembra sia fondamentale. Lo è, impossibile negarlo e così diventa scontata l'influenza che l'altro può esercitare su chi scrive ma io personalmente mi sono sempre comportato diversamente: l'ho ripetuto molte volte, scrivo per una forma di liberazione intima e personale, è sempre stato così, scrivo perchè l'espressione scritta riempie il mio immaginario mentale fin da ragazzino. Ovviamente entrato nel mondo dei social le cose sono rapidamente mutate: se scrivi sinceramente di te e del tuo mondo prima o poi arrivano le batoste, non le interlocuzioni, le batoste che lasciano basiti. Non credo esistano posizioni e ideologie sempre e comunque confrontabili, non è mai successo nella storia dell'umanità che questo accadesse, se sei convinto se hai analizzato, se hai cercato una misura fatalmente incontri qui qualcuno che agisce in modo diametralmente opposto. Non si tratta di scindere " le due facoltà" di castrarne una a favore dell'altra, di glissare su alcune posizioni e appoggiarne altre ( magari falsamente pur di non perdere alcuni contatti); si tratta di dover ammettere che l'uomo non è capace di leggere se non quello che vuole leggere, che non è capace di riflettere in silenzio su realtà lontane da sè e tutto ciò infine ti esaurisce. Se a tale condizione che direi fisiologica si aggiunge un'indole come la mia l'unica soluzione diventa tornare a scrivere come all'inizio, liberare il proprio mondo intellettuale, disinteressarsi dell'audience, dare un calcio al do ut des tipico del mondo dei blog e lasciare in rete questi articoli per il solo gusto di averli pensati e scritti. Io scrivo per me stesso se altri leggono non mi dispiace affatto ma gli interlocutori ormai li scelgo solo io.

lunedì, febbraio 24, 2025

il confronto

Certo il confronto implica una cultura diversa da quella del “va pensiero”, necessita di uno sforzo maggiore di quello richiesto per raccoglier l’acqua alle sorgenti del Po. Il confronto prevede coraggio e dignità e cultura cosciente di quello che si è, tanto più necessari se ci si rapporta col mondo musulmano. Io ho molte divergenze con la maggior parte delle idee che oggi sono SUPINE davanti al modo di intendere civiltà e società nell’islam, direi anzi che mi sono trovato spesso in aperto contrasto con chi dichiara di rappresentare un nuovo modello multietnico. ll confronto viene dalla chiara coscienza della propria cultura e non dalla svendita totale di essa in ossequio a internazionalismi pelosi.

sabato, febbraio 22, 2025

232

Ho letto molte cose in giro e la gran parte erano surrogati: chi scriveva imbrogliava e chi leggeva sapeva di essere imbrogliato e continuava per via dello share, l’audience, il pubblico, la gente. NOI. Stavolta ti scrivo per me, solo per me, ti scrivo per dirti che devi farmi innamorare di nuovo. Che non ne posso più di inutili desideri e altrettanto inutili coiti. Fammi innamorare, una sberla in pieno viso che poi stai lì mezzora a pensarci e a chiederti perche’,come?

venerdì, febbraio 21, 2025

269

E dirò, finalmente fuori dai denti, che è inutile nascondervi e nascondermi il possente impulso oscuro verso l’estinzione: che splendida e sensuale amante! Rincorsa nei giardini di un’adolescenza solare, posseduta a scatti nella giovinezza inquieta, e amata con tutto me stesso, sì con tutta la forza del mio intelletto, in questo scorcio di inutile maturità.

giovedì, febbraio 20, 2025

FABER

L’11 gennaio di ventitre anni fa se ne andava il più grande di tutti. Un artista la cui versalità poetica prima e musicale poi non ha eguali in Italia e forse nel mondo: Fabrizio fu il prodotto di una generazione e di una cultura accesa ma riflessiva sul mondo che scorreva davanti, ma da lì in poi ci fu solo arte e genio allo stato puro. Non voglio trovare aggettivi e le mie lodi, confuse in mezzo a quelle interminabili di chi lo ama ( e sono una quantità) servono solo a coprire il rammarico per la sua assenza fisica tra noi. Mi sono tornati alla mente gli ellepi e il banco di regia dell’emittente radio da cui trasmettevo: ricordo perfettamente l’eccitazione del nuovo, il primo ascolto del volume 8° di Fabrizio de Andrè. Ci si guardava in faccia e si diceva “Perfetto! Che meraviglia.” Poi si continuava a parlarne per giorni e si capiva, si sentiva che quella era la musica, erano le parole della nostra generazione, che non poteva esserci modo più completo e diretto per raccontare i nostri giorni, il senso del reale e il metafisico, il buffo e l’amaro…l’amore fissato ed eterno in una dimensione che adesso, ancora adesso, stasera mi sembra consolante ed unica.

mercoledì, febbraio 19, 2025

NICOLE

Nicole, noi viviamo di illusioni! E’ un’illusione quella di credersi veramente in grado di scrivere, però dobbiamo crederci, onestamente crederci per poter continuare ad esprimere il nostro senso di vita. In realtà la blogosfera è piena di gente che possiede emozioni il problema è trasmetterle! Su questo punto in 7 anni ho visto cadere branchi di asini ma lo ritengo fisiologico…come lo scegliersi a naso e capirsi spesso per intuito. E’ una forma alta di amore.

martedì, febbraio 18, 2025

un'inerzia di terra

Oggi il cielo preme l’aria sul mare fino a disegnarlo senza più orizzonte, e lo fa impalpabile come l’apparenza di una coincidenza che mi attraversa per caso. Oggi anche le tende hanno perso il vento e restano rigide come morte. Sgonfie. Come palloncini in attesa di una mano innocente che le salvi da un’inerzia di terra.

lunedì, febbraio 17, 2025

elisabetta

Adesso sì che ti sento, adesso sì che mi vuoi, adesso le parole cambiano significato e possono mettersi di fianco a guardare il bisogno di assoluto che ferma il tempo. Di notte, mentre ti riaccompagno a casa, mi parli a lungo di te, del lavoro che fai, dell’altro, dei mille motivi che formano la tua musica. Non ricorderò altro Elisabetta ma scriverò di noi sul blog e sarà come se uscissi nudo di casa.

domenica, febbraio 16, 2025

scrivo per questo

Non so più scrivere mi dico a volte. Guardo smarrito la tastiera e mi affido al foglio e alla penna. Crollo la testa e mi allontano col pensiero da tutto: la stupidità di vivere arriva subito dopo con i suoi banchetti di roba usata. Mi dice guarda, tocca, compra e, soprattutto fai in fretta, domani non ci sono più, domani non esiste. Non c'è riuscita finora. Non compro nulla ma annuso tutto. Apro le ali che non ricordavo di avere, il fruscio dell'aria sotto di me è una poesia che mi porta via. Non è vero che non so più scrivere. Scrivo per questo.

sabato, febbraio 15, 2025

la solitudine di noi

Desiderio di seno, di pelle, di labbra: cerco di penetrarti con le parole e ti bevo con la mente. Sono trascorsi pochi istanti ma non posso più tornare indietro, è una tensione inarrestabile verso un orgasmo liberatorio; te ne sei accorta e ti sei riconosciuta, mi agganci con i tuoi occhi verdi, quasi febbricitanti, e non mi lasci più. Forse pensavi che tutto questo non fosse possibile, pensavo anch’io la stessa cosa prima di conoscerti. Ascoltami, ora, in un attimo, sta morendo il vecchio ragazzo che sapeva molte cose. Al suo posto sta nascendo un uomo nuovo, ignorante di tutto, ma curioso d’ogni cosa. Parlami, signorina, avvelenami un po’ alla volta: sta scomparendo tutto, gli oggetti e le persone intorno a noi. Saremo soli io e te fra poco, assolutamente soli. Quel che non sapevo è che la solitudine di noi mi avrebbe accompagnato per sempre.

venerdì, febbraio 14, 2025

trasgressività

In realtà l’apparenza è la nostra schiavitù cronica, la fonte delle maggiori sciocchezze e crudeltà che siamo capaci di compiere. Per chi scrive o sa scrivere, credetemi, è solo un argomento come gli altri e nemmeno il più importante. La libertà dello scrivere è trasgressiva in sè, non ti permette compromessi e se la forzi dentro il cilicio di una censura preventiva lei ti punisce facendoti scrivere delle minchiate orribili.

giovedì, febbraio 13, 2025

riflessi

Ci siamo inventati immagini complesse, abbiamo infuso vita artificiale ad ectoplasmi e li abbiamo chiamati veri; adesso i nostri giorni ne sono pieni e le larve si muovono come se fossero autonome. Parliamo e discutiamo con essi con la fittizia sicumera di aver davanti interlocutori reali; da questo ne conseguono esaltazioni e rancori che quasi subito dimenticano la loro origine virtuale, si fanno designare come veri ed invece sono soltanto riflessi di un riflesso.

mercoledì, febbraio 12, 2025

l'ossessione

Col tempo navigai sempre più lontano dalla costa fino a distinguere con sorpresa che c’era una sola cosa ad attrarmi del sesso: l’ossessione del desiderio. Ho imparato quindi a cercare e a trattenere il desiderio, a riconoscerlo quando l’ho addosso. Ma dura così poco: mi abbandona facilmente e mi lascia vuoto ad osservare gli altri agitarsi per comunicarmi il loro struggimento. Ma io non li sento, sono gusci vuoti, sprecano il loro tempo e non riescono a parlarmi. Un giorno ti dirò come e quando mi accorsi del progetto infondato e dell’altra verità, più profonda, di quando mi accorsi che la condivisione non appartiene all’amore e quanto esso sia intimamente, visceralmente nostro. Indivisibile da noi stessi, solitario.

martedì, febbraio 11, 2025

di sera

Passammo un gran tempo di noi a raccontarci bugie per coprire la verità dei sensi; il giorno cadde quando le sfiorai le ginocchia, la mia vita cambiò quando le toccai i seni di ragazza. Mentire per non morire, per prolungare all’infinito la prima volta dell’amore, e tenersela per sé. Un bacio ansioso prima, lunghissimo dopo. - Me ne dai un altro?- - Sì, è stato bello. - Quanti ne hai dati finora? Non le dissi che era il primo. Non le dissi più nulla e mi feci portare via dal sogno. La notte, tardi, mi leccai la ferita calda di quelle labbra e sciolsi il tempo delle parole su una pagina: la prima. Di sera penso ogni tanto alla rincorsa affannosa e febbricitante di questa condivisione. Suona con un’eco serena sulla nudità di questa solitudine; se me ne libero resto, oggi come ieri, nudo e vero.

lunedì, febbraio 10, 2025

un ricordo vivo

Parlerò d’amore e quasi tutte le parole resteranno chiuse in gola e scuoterò la testa invocando l’unica che potrebbe dare loro la libertà di volare chiare nel cielo. E’ solo una questione di fede, come sempre: una scelta d’abbandono predestinato e fuor di logica. Dovrei credere che il filo sottilissimo possa ricomporsi. Che la frattura guarisca, senza segni, senza enfasi alcuna. Carezzo il velluto della poltrona con una lentezza golosa: ti rivedo al pianoforte e ti risento, suoni per me come allora ma dovrei credere che il filo sottilissimo si sia ricomposto. Carezzo il dorso dello schienale e in questa stanza non c’è nessun altro al di fuori di me e del mio ricordo vivo.

domenica, febbraio 09, 2025

Solo questo

Un tempo lontano, molto lontano scrissi per gli altri in generale alla ricerca di interlocutori o solo per esagerato narcisismo. Ciò che scrissi è il riflesso di ciò che ero e , in parte, di ciò che sono rimasto. Adesso la scrittura è soltanto la custode di una parte della mia coscienza, intima e personale quindi amata e difesa in massimo grado. Se un blog è questo che sia commentato con continuità e da molti non è importante a mio parere, è fondamentale che chi lo legge abbia il desiderio di capire. Solo questo.

sabato, febbraio 08, 2025

magia iniziale

Penso che la magia iniziale resti indelebile, mutano altre cose; in realtà ciascuno di noi è impreparato all'incontro con il mistero che chiamiamo amore e quando ci attraversa dobbiamo cavalcare un uragano potente. Quel "noi" che vive l'innamoramento e l'amore non muore, resta per sempre a morderci il cuore ma l'altro che recita assieme a lei il copione della tragedia si "consuma" e illanguidisce nella quotidiana mediocrità ed è in questo confronto che l'idea dello splendore precedente ci uccide. Non so se sia un fatto genetico ingovernabile, non so come sia possibile elaborare in modo decente questo lutto, so però che il patrimonio enorme che abbiamo avuto tra le mani va difeso e custodito a qualsiasi costo perchè la bellezza e la luce esistono e ci guidano. Senza di esse noi siamo inutilmente vivi e altrettanto inutilmente morti.. Perdonate l'astrusità dei concetti ma costringere il metafisico dentro le parole umane cosa complicatissima é.

venerdì, febbraio 07, 2025

stanze

L’amore è una stanza dentro una stanza che già conoscevi ed è già un’altra sera quando ti parlo, ma noi restiamo qui fermi prima dello stesso incontro. Mille volte, mille istanti per tornare sempre indietro al primo livore delle nostre ombre, quando, dentro le stanze, si appiattisce la consistenza di tutto quanto è stato in movimento e i corpi diventano bassorilievi scavati in un tempo che si fa di marmo. Guardiamo fuori per cogliere la giusta vicinanza che c’è fra le cose; impariamo l’ammorbidirsi dei passi di quelli che sono stati qui prima di noi e ascoltiamo l’allontanarsi innocuo delle luci. Quando arriva la sera, prima di metterci in linea con i pianeti, ritorniamo alla stessa pagina per ricordare che eravamo vivi.

giovedì, febbraio 06, 2025

indeciso

Non avevo messo nel giusto conto questo aspetto del problema, non avevo riflettuto sul serio sulla componente “sociale” e di condivisione che gli umani usano fra loro; poco alla volta mi sono reso conto che limavo, smussavo, persino non dicevo in certi casi, quando io ero da tutt’altra parte e di tutt’altra idea. Tanto disponibile ad ascoltare e così poco fermo nel farmi ascoltare.

mercoledì, febbraio 05, 2025

SARA DIECI ANNI DOPO

Accadono cose strane Sara:

nascondere i marchi che la vita o il caso

ha impresso sul nostro corpo,

celare i nostri sentimenti,

in soffitta ( intesa come iperuranio)

i nostri sogni

e vivere la nostra vita che non è più nostra

per evitare che i nuovi cannibali ci divorino.

Fuori di noi ma dentro di noi,

profondissima,

si scrive di un’altra esistenza e di un’altra verità.

Quella dove potrei chiamarti

con un nome diverso.

martedì, febbraio 04, 2025

ora qui

Lo senti il tempo? -E ora che siamo qui puntando l’ago nel tessuto di quest’istante, vorrei dirti che l’amore è come il tempo è come la pioggia. Cade sottile e fa rumore solo quando batte sulle cose e le riconsegna al termine di un’attesa in cui riposa il mondo. Traccia ogni linea, riempie ogni vuoto, e poi ti fa credere che quello che vedi era già qui per te e resterà qui per sempre.
Oggi ho messo sull'abito un profumo salmastro per dare il mare alla tua pelle senza che tu possa vederlo, per poi farti credere che ero già qui per te e resterò qui per sempre. Ma tutto è un inizio che continua in un altro inizio che qualcuno ha lasciato andare. Restare è un verbo disumano, lo vuoi?

lunedì, febbraio 03, 2025

aperitivo

Ieri ti sei alzata senza finire l'aperitivo che avevi davanti. Mi hai fregato perchè stavo per dirtelo io - mi hai stancato!- e mi hai anticipato, lo fai spesso. Così controllata mentre fai sesso, così padrona, credi che non mi sia accorto che aspetti che io arrivi? Fai altre cose mentre io mi affanno a durare, gemi, graffi, studi, vai a fare shopping in centro. Fatto? Fatto! Ti sei alzata avvitando il fondoschiena, mi hai eccitato, lo hai sentito e, uscendo dalla sedia, le tue gambe mi sono frusciate addosso. Quando ti sei staccata maestosa dalla banchina ho capito in quel momento che la rotta era già tracciata da tempo. Ho pagato l'aperitivo e il porto era di nuovo deserto: stronza! Stronzo! Ma è già acqua passata.

domenica, febbraio 02, 2025

Torquemada

Lo sappiamo tutti che il momento migliore è l’inizio, i primi tempi… tutto ciò che viene dopo sono accomodamenti ma l’amore, l’amore è già altrove. Ho visto storie d’amore compiersi interamente dentro uno sguardo, una carezza, un dono, una frase, un rifiuto; e non è mai stato accettabile dal mondo tutto ciò, anzi quando diventiamo interlocutori di un amore la gelosia ci fa essere dei Torquemada dei sentimenti. Giustizieri implacabili e sanguinari. Ma io mi ritengo fortunato, per me un gesto d’amore è comunque un patrimonio incalcolabile, qualsiasi percorso abbia seguito per arrivare fino a me. Per secoli l’uomo ha parlato d’amore e scritto d’amore e imprecato contro l’amore e i suoi poeti. Ma l’amore anche quello immaginato sussurrato fotografato descritto e bloggato è un sentiero difficile e pericoloso da percorrere. Perchè l’amore, fuori da noi, è sempre discutibile e osceno nasce come una magia intatta e subito dopo, a contatto col mondo, si ossida in una maschera volgare.

sabato, febbraio 01, 2025

ANNO 2027

Sono tutti qui, programmati e pronti per essere pubblicati. L'unico se vogliamo chiamarlo difetto è che il loro autore non c'è più. Poco male, gli uomini se ne vanno ma la scrittura resta, Lasciare liberi i commenti è solo un piccolo sfizio senza alcuna utilità, non vi sarà alcuna risposta.

Addio