martedì, dicembre 31, 2024

blues

Stanotte non c’è che la tua ombra che resiste al fuoco, e questa parete bianca. Le spalle sono vuote in queste stagioni senza misura: fa freddo ovunque. Il freddo ha il suono che sento farsi ampio nelle fessure, mentre raccolgo la mano che mi passasti nei capelli, il tempo è come tempo dell’amore, stanco quando arriva. Quando scompari dietro l’angolo che hai costruito chissà dove, le stanze hanno altre stanze, puoi prendere appunti ma ora è necessario dimenticare, poi scriverai appunti di me fermati in qualche nodo della voce. Ti saluto, è necessario dimenticare, per chiudere l’assenza. E così poi potremo dire che stiamo andando in un’altra direzione. Il tuo vecchio impermeabile è un vuoto che frana questa notte, chi sono gli angeli adesso? Chi sono i peccatori? Accarezzami la ruga che ho sulla fronte. -Ti ho lasciato qualcosa di me a ricordarti dallo specchio che siamo stati qui - Siamo stati qui. - e che sono sempre un altro che non riesco più a ricordare.

lunedì, dicembre 30, 2024

pilota automatico

La natura vera e profonda, il nostro istinto “privato”, quello che ci fa uno diverso dall’altro, guida comunque la nostra vita. Ad un certo punto del nostro cammino, per la prima volta, iniziamo a mediare: ci sostituiamo al pilota automatico che ci ha portato fino a quel giorno. Non ci fidiamo? Vogliamo altro? Abbiamo bisogno di socialità condivise e misurate? Ognuno ha i suoi motivi e quel punto può riproporsi altre volte lungo il cammino.

domenica, dicembre 29, 2024

avresti potuto

Più tardi mi innamorerò di un’altra donna fingendo di non riconoscerla poiché è sempre la stessa: le dirò” Sono qui, dai un senso alle cose che vedo, fa uscire la musica dai miei simulacri incantati ad immaginarti. Amami per nulla, per tutto, adesso così senza rendez vous, amami perché hai capito… o fingi, con un sorriso, che io sia ancora il ragazzo dai capelli rossi e gli occhi chiari che avresti potuto amare”

sabato, dicembre 28, 2024

un disordine

Amare è un disordine selvatico. È senza ossa. Dirlo è una forma di affetto senza regole che precipita di corsa giù a cercare il fondo. Scavalca la solidità dei pavimenti. Corre oltre la pressione dei silenzi che avviliscono le finestre su cui si disegnano i nostri volti. Fissi, nella stessa identica attesa che tutto si compia. Rotola giù nella strada e s’insinua fra la gente. E lì ti raccoglie prima che anche un solo suono possa toccarti perché lo so che non ci saremmo mai incontrati senza questa casualità che ci governa e che ci mette in movimento.

venerdì, dicembre 27, 2024

contatto

Il contatto con l’esterno incide sul mio umore, sparpaglia le carte e cambia le prospettive, non stravolge ma mi obbliga a pensare su un piano diverso. Non sempre mi piace quello che scrivete ma certe volte il contatto mi colpisce e resta impresso

giovedì, dicembre 26, 2024

al di qua

Al di qua del blog che voi leggete c’è un mondo che lascia di sè soltanto un riflesso lontanissimo di me e di voi; solo la musica che siede in un angolo della stanza quando si alza maestosa può regalare almeno un’idea di quanto è accaduto qua dentro. Ma molti di voi non l’ascoltano e non sapranno mai dove è andato a riposare per sempre il pensiero di me che scrivo.

mercoledì, dicembre 25, 2024

vi guardo

Vi guardo - Lesse si compiacque e si voltò di lato: l'imbarazzo rientrò in lui e gli regalò quel silenzio in cui le altre parole, quelle che non si scrivono, ci guardano e amorevolmente ci guidano.

martedì, dicembre 24, 2024

PENELOPE -

Penelope, l’inutilità che di mattina spaventa e immiserisce a sera ti cambia la prospettiva. Vive in un tempo lunghissimo di cui solo pochi riescono a intravedere la schiena che l’altra faccia della vita dipana. Io ho bisogno di luce e cantucci in attesa di spazi infiniti che ben conosco.

lunedì, dicembre 23, 2024

nascondere la tenerezza

Non posso scrivere diversamente da come scrivo, sono così; l’amore e la passione di cui parlo non sono forse anche vostri? Perchè vi destabilizza pensarlo? Per secoli l’uomo ha parlato d’amore e scritto d’amore e imprecato contro l’amore e i suoi poeti. Ma l’amore anche quello immaginato sussurrato fotografato descritto e bloggato è un sentiero difficile e pericoloso da percorrere. Perchè l’amore, fuori da noi, è sempre discutibile e osceno nasce come una magia intatta e subito dopo, a contatto col mondo, si ossida in una maschera volgare. Alcuni mi hanno invitato ad essere più tollerante tout court e a provarci ancora; io dico ricominciamo in un altro post, ho ancora alcune confessioni strabilianti da fare e sono un uomo che nasconde la sua tenerezza per non farsi troppo male.

domenica, dicembre 22, 2024

due binari

In questa casa che io chiamo scrittura ho portato quasi tutti i miei pensieri dispersi, è probabile che per un certo tratto io sia riuscito anche a farvi da guida. Fino ad un certo punto… poi si corre su due binari ed è scomodo, signori, scomodo e pericoloso. Il primo binario si chiama Memoria Storica: percorrendolo ti vengono incontro le verità rimosse, le stragi occulte, gli accordi segreti tra potere istituzionale e mafie, le morti sospette e anche il curriculum dei voltagabbana mendaci e ridicoli. Il secondo è privatissimo, si chiama Ricordi ed è il buco dove ho nascosto la mia memoria, gli amori sbagliati, le illusioni perdute, la mia infanzia sognante, i miei anni di piombo col loro carico di vittorie e di sconfitte.

sabato, dicembre 21, 2024

tempo sospeso

Quando diciamo o leggiamo la frase "navigare in internet" non rassomigliamo forse il nostro scorrere questi e tutti gli altri luoghi ad una navigazione nell'oceano? Perchè è esattamente così: un viaggio probabilmente interminabile nello spazio esterno e infinito dell'etere. Qui il tempo ha una valenza diversa, qui un anno ne vale dieci e se te ne vai è quasi scontato che di te e della tua opera nessuno dopo un po' si ricorderà; svaniremo tutti senza remissione. Così posticipare le pubblicazioni dei miei post in un futuro o comunque togliere alle date di pubblicazione qualsiasi valore reale significa disorientare e perdere tutti i contatti e far sì che nessuno ricordi cosa avevi scritto, l'oblio nella sua accezione più perfetta! Questo è il mio tempo sospeso.

venerdì, dicembre 20, 2024

ASTRAZIONI

Adesso che sei passata

e sei tornata

adesso ti insinui mentre ti guardi

in giro.

Tra un po' sarai col dito alzato

e una sintassi controversa a giudicare

analizzare

sfoltire

immobilizzare questi ultimi anni.

 

E ti ho detto dei recenti silenzi:

mi hai risposto che erano troppo

rumorosi.

E mi hai detto che insopportabile

e' il lento trascorrere

del tempo appresso senza un pugnale

che blocchi il passato alle proprie responsabilita'.

Magnifica e furente eri mentre squassavi il

presente e infierivi sui miei ricordi.

Mi hai amato? Ti ho amato?

Ci siamo rincorsi?

Ci siamo persi?

Eri senza di me nell'altro tempo

quello che tu dici di

bilanci?

E ti ho detto che non di bilanci

di analisi rilette

e affettuose sino alla morte

e' ora il momento.

Questo e' tempo di astrazioni,

di follia immediata

per me e per te

di un unico amplesso

sbagliato

da ricordare come l'amore

che, trovandoci senz'altro riflessivi,

di noi si e' disgustato.

Adesso che sei passata dentro i miei

occhi

e sei tornata per l'ultimo

ritardo.

giovedì, dicembre 19, 2024

la tua misura

Sempre bella ma soprattutto sensuale: cammini per le stanze con quel passo che dice guardami, ammirami adesso che dopo non è detto che ti ricapiterà di nuovo. Lo dici a me e ogni cosa si muove in modo fisiologico come se non potesse andare diversamente. Indossi un abito colorato, sembra fatto su misura, ogni cosa la porti sulla tua misura ed io mi sono sempre adeguato con piacere. La tua misura tanto lontana dalla mia, la tua vita inciampata dentro la mia. Non siamo cambiati per nulla e il mio desiderio fisico di te non terrà mai conto del prima e nemmeno del dopo: siamo sempre in questo presente elastico e modulabile a volontà. Sai farlo, sappiamo farlo, sappiamo eccedere come se il tempo e lo spazio fossero infiniti. Un gioco passionale che si spegnerà stasera quando i gelsomini bucheranno la notte col ricordo del loro profumo e noi saremo uno dinanzi all’altro. Astrazioni l’ho scritta così, era dentro di noi, l’ho fissata per ricordare la tua bellezza e il mio sogno; né l’una né l’altro si salveranno, non passeranno la notte senza il mio viatico. Il tuo? Ma già so bene che sorvoli su tutto e tutti, che glissi, che cambi mappa e itinerario che ami solo il tuo riflesso perché nessuno è mai riuscito a posare una mano sulla tua anima. Nemmeno io ma ci sono andato vicino. Astrazioni è nata così.

mercoledì, dicembre 18, 2024

compiacere

Tu sai perfettamente come compiacere un uomo ed io come fare lo stesso con una donna: che l’omologazione sia ancestrale o meno non ci tocca poiché sappiamo denudarci benissimo ugualmente. E mentiamo spudoratamente mentre lo facciamo.

martedì, dicembre 17, 2024

piove

Senti ti sono amico io, l’unico che hai, raccogli tutto, metti in stiva e parti! Non è questa la costa dove andrai a spiaggiarti come la balena che sei. Esci dagli schemi e giocaci, chi può impedirtelo? Se esiste un “grande sogno” è questo ed è infinito…non ti accorgerai nemmeno di morire. 
Piove, meravigliosamente piove, l’acqua detta un ritmo diverso al mio tempo, lascia dentro di me pozze piene di riflessi tremolanti: vi sbircio dentro e l’uomo che sono ritorna bambino con contorni imprecisi e molti sogni ancora da afferrare. Prima del grande secco dell’anima. Riapro lo stesso foglio oggi come se fosse il richiamo di una stagione che torna, di una speranza che cresce. Di un sogno che non muore.

lunedì, dicembre 16, 2024

siamo fragili

Tutti quelli che hanno un minimo di testa, che hanno amato davvero e quindi sofferto, tutti quelli che sanno mettere nero su bianco parte della loro vita intellettuale ed emotiva sono fragili, nessuno escluso. Non nego che la mia esitazione nello scrivere in privato è anch’essa legata alla mia fragilità e alla pletora di batoste prese sul web a causa dei miei blog. Siamo fragili ma questa è la conditio sine qua non affinchè io scriva: se fossi l’uomo scioccamente definito e sicuro, quello senza dubbi e dispensatore di certezze non avrei mai scritto un rigo, soprattutto in rete.

domenica, dicembre 15, 2024

un uscio stretto

La mia vita assomiglia sempre più ad un uscio stretto, un accesso quasi nascosto e impersonale. Oltre quel piccolo varco c’è il mio mondo, lo spazio perenne dentro il quale vive la mia libertà. Bella e splendente come nessuna parola potrà mai dire. E’ la dimensione in cui vorrei restare ed è finora il mio cruccio continuo. Chiudo la porta dietro le mie spalle e di quel benessere resta solo per qualche breve periodo l’eco sempre più lontana. Non posso fare altrimenti: le pagine vivono qui, mi attendono, tornerò un giorno e più nulla mi separerà da esse. Addio cavaliere; ora posso partire anch’io. Il lungo giro dei commiati è terminato. Vado altrove alla ricerca di qualcosa che m’appartenga direttamente, senza mediazioni familiari, che sia esclusivamente mio, qualcosa che mi faccia uscire da questo volano infinito di memorie. Parto e non mi accorgo che sto fuggendo.

sabato, dicembre 14, 2024

siamo altro

Enzo è qui dietro i tasti, una laurea in medicina e un’altra vita 2000 chilometri più a sud. A chi mi chiede e si chiede se ho mai la tentazione di rivedere certe moviole, se ne valga la pena non posso dare una risposta sicura, il tempo ci trasfigura e le lunghe assenze sono un colpo al cuore: una mano regala piacere e commozione, l’altra ci sega via una fetta di vita e di illusioni. Gli altri amici che, come me hanno, la fortuna di risiedere oltre lo stretto, godono di consuetudini che annullano i “colpi al cuore” prima descritti. Da fuori sembriamo solo più o meno invecchiati. Siamo altro? Vito direbbe: “Mah. Palma sarebbe sicura che sì, c’è dell’altro. Cinzia direbbe che siamo fermi come scemi a 20 anni. Io dico che siamo scie di comete…una traccia la lasciamo sempre in questo cielo. Spero ce ne sia un altro, un altro dove Tizzy sia ancora disposta a baciarmi e a insegnarmi a scrivere. Chi può dire cosa siamo veramente, quanto sia rimasto dei nostri cuori, delle nostre sorprese? Questo viaggio non vi darà nessuna certezza…la vita in fondo è una magia.

venerdì, dicembre 13, 2024

un quadro appeso

Io sono nel tuo sguardo un quadro appeso, un sogno capovolto e sottovetro che tu ogni tanto spolveri di un bacio. Lo scorcio pittoresco in un giardino abbandonato a rovi e rampicanti. E morde il fianco, questo silenzio aguzzo, e sbianca il cuore: tutto il suo rosso palpita sul muro. Forse un giorno ci passeremo accanto in una città qualsiasi, senza conoscere i nostri nomi, ci passeremo accanto, e come foglie che cadono dallo stesso albero, i nostri nomi non avranno né un significato né alcuna importanza. E allora sarà più facile riconoscerci.

giovedì, dicembre 12, 2024

replay

Infine ci voleva del tempo per capire, un tempo non definibile, breve o lungo che fosse. Tu eri appunto il mio tempo, quello che mi serviva per raccontarmi nei gesti più disparati e apparentemente lontani. L’amore era un patrimonio enorme e noi non potevamo contenerlo tutto… si apre un interruttore, un giorno, e poi a ondate la vita ti porta via come un fiume in piena e tu non puoi rifiutarti di essere diverso da prima! Il treno mi distanziava come un replay al contrario.

mercoledì, dicembre 11, 2024

Claudio Lolli

Per un ragazzo di oggi gli zingari felici di Claudio Lolli o “la casa di Ilde” di De Gregori devono per forza suonare diversamente; chissà, forse l’impatto iniziale è maggiore rispetto al mio ma mi domando se la sorpresa c’è, se il senso di apertura che io provavo allora esiste ancora. “ Le nostre braccia arrivano ogni giorno più lontano…è vero che non ci capiamo e non parliamo mai in due la stessa lingua”.

martedì, dicembre 10, 2024

il mio modo

Non tocca certamente a me giudicare il MIO MODO di scrivere, quello che voglio è farmi capire dentro, essere capito, depositare dentro la vostra testa l'emozione che mi ha fatto scrivere; la mia liberazione e l'unico senso possibile della mia esperienza in rete sta tutta lì.

lunedì, dicembre 09, 2024

c'è altro

Non scriviamo solo perché ci piace o ci conviene, non lottiamo solo perché ci ha convinto qualcuno/a, non agiamo sempre e comunque secondo l’assioma stampato nel 1867, ci hanno ingannato anche in quel caso, c’è dell’altro. C’è la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore e il senso di vuoto davanti ad una ragazza nuda e fremente, le cose che ci tengono in vita sono queste. Più nascoste, apparentemente più banali e scontate, ma che lavorano continuamente su un piano che non troveremo mai né su un testo di Bentham né su uno di Engels.

sabato, dicembre 07, 2024

Prima

Prima dei blog le parole uscivano più lentamente sulla carta, c’era tutto il tempo di vederle crescere e spalmarsi sul bianco come spose in attesa del principe azzurro: il mio antico vizio non si confrontava con nessun altro pretendente, mancava lo stimolo perverso del contraddittorio col suo carico di fine annunciata. L’astrazione è parte della mia vita da sempre: è una fuga dagli orrori (anche concettuali) e dalle mediocrità. Vado via, mi allontano e guardo le cose in una prospettiva meno asfittica, in fondo scrivo alla stessa maniera o almeno ci provo. Mi distraggo ogni tanto…cambio luogo, scrivo altrove, leggo altrove, poso lo sguardo su ciò che aborrisco di più, ne sono capace, voi?

venerdì, dicembre 06, 2024

aria

Siamo aria e non è una cosa disprezzabile; vorremmo essere liberi, almeno, di esprimere con sincerità quello che abbiamo dentro. E ci relazioniamo con gli altri e il blog diventa una rete enorme, volendo, un mezzo fantastico per dirci qualcosa. Allora qualcuno mi spieghi perché NON E’ COSI’. Ognuno col suo branco, questa è la legge nel mondo reale ed anche sul web.

giovedì, dicembre 05, 2024

livello basso

Sono sconfortato, in molti casi non vi si può leggere. 
Ci ho provato lo giuro ma il livello è troppo basso e la presunzione di scrittura troppo alta. Poiché non sta bene criticare direttamente gli autori e non è nemmeno possibile scrivere delle mezze verità, io resto nel mio con questi testi. Testi da blogger senza pretese da premio letterario, senza ricerche di strategie sintattiche, senza inutili discussioni fra letterati mancati (discussioni ancor più ridicole di tutto il resto). Ci ho provato ma quello che pensavo mesi fa quando il meccanismo delle relazioni virtuali e della scrittura in rete si è frantumato del tutto, quell'idea maledetta torna sempre a galla. Non vi seguo più e resto qui per i fatti miei come posso: io sono solo un blogger.

mercoledì, dicembre 04, 2024

incapacità

Non riesco più a leggere la blogosfera con la serenità necessaria, fondamentalmente ne provo spesso fastidio; in certi casi carezzo in segreto le pagine dei miei amici di sempre e non riesco a capire il senso dei loro contatti in rete; mi sembra contradditorio, forzato, una concessione alla umana necessità di piacere e di farsi blandire ogni tanto. In questa incomprensione si trova tutta la mia distanza incolmabile fra il desiderio palese di continuare in modo nuovo e decente e la obiettiva incapacità di farlo il blogger.

martedì, dicembre 03, 2024

ho scelto sono

Un mondo fatto di parole, qualche immagine e della musica, aria… aria e immaginazione. Io posso metterci qualunque cosa dentro, anche quello che chi scrive non si è mai sognato di dire…e questa è una cosa terribile. E’ l’aria, la mancanza di identità che ci fa volare via, ci svena, ci esalta, ci stupra ci inganna e ci affascina. Qualcuno invoca i doppi sensi, perchè non i tripli o i quadrupli dico io? Proviamo a ritornare elementari. Minimi. O ci fidiamo di quello che siamo e non rivendichiamo sovrastrutture che non ci servono, oppure muoviamoci circospetti come una belva assediata dai cacciatori. Ho fatto la belva per qualche tempo e sono pieno di cicatrici, però mi fido del mio intuito: c’è del marcio in Danimarca ma non bisogna prendersi troppo sul serio, sono in pochi a saper recitare il monologo “essere o non essere”. Io per esempio mi sono stancato: ho scelto sono e chi s’è visto s’è visto.

lunedì, dicembre 02, 2024

aiuto

Ma se questa terribile stagione dovesse macerare il sogno di comunicazione? Se arrivassero cose nuove me lo scriveresti? Ed io le scriverei? Oggi temo di non essere più in grado di comunicare niente. Dovrei dirti di tutte le cose che non vanno? Assediare la tua mente con facsimili delle storture uguali a certe tue che solo intuisco? Meglio sarebbe raccogliere gli ossi di seppia del passato, delle estati a mare, delle ragazze con la pelle abbronzata e del desiderio di fare l’amore per l’amore…tanto domani sarebbe stata una bellissima giornata. Mi attraversa ogni tanto il ricordo di quel tempo, una stilettata, un’apnea da lasciarti senza fiato. Aiuto! Grido. Aiuto, affogo in tutta questa vita! Lasciatemi marcire nel mio vecchio e accidioso autunno. Non voglio morire, non voglio finire in nessun modo. Datemi un’altra dimensione, un altro mezzo, un altro ballo, un’altra finestra da cui guardarti perchè, lo sai, non posso fare altro. E se altro ci fosse non è detto che sarebbe meglio di queste righe battute sulla tastiera di un Pc.