sabato, novembre 30, 2024

come se

Mascheriamo il niente e lo trucchiamo da primo attore, il resto della compagnia l’abbiamo licenziata. Io scrivo come se tutti i miei fantasmi avessero vita vera, le maschere che porto mi illudo di averle costruite io: ho una password, una tastiera e il sipario si è già alzato. Scrivo “come se”, vivo allo stesso modo.

venerdì, novembre 29, 2024

sviluppi trascendentali

Se ami non fai l’amore, ce l’hai dentro e lo tiri fuori, non ti vedi mentre lo fai e quindi non hai nessuna pruriginosa fantasia sessuale. Non c’è sesso nell’amore ma solo sviluppi trascendentali di una nobiltà eterna che hai come patrimonio da spendere. E lo spendi male, sempre. Il concetto di piacere sessuale sta stretto dentro il mio amore: prima no, prima ci stava benissimo ma era un’ipotesi.

giovedì, novembre 28, 2024

tutto già detto

A mio parere abbiamo già detto tutto, quelli come me possono al massimo ripetersi, passando dal ridicolo all'agiografico o dallo storico appassionato all'incisivo sintetico (vedi twitter); in pratica abbiamo fregato le nuove leve della blogosfera e l'unica cosa che possiamo fare è sparire per dar loro l'illusione che ci sia veramente aria nuova in giro.

mercoledì, novembre 27, 2024

dall'immaginazione

La scrittura nasce dall'immaginazione di sè nel mondo, inizialmente è esigenza intima e personale ma credo che nessuno poi abbia rinunciato alla comunicazione della propria esistenza intellettuale. Scrivere è un atto di fede verso il mondo, puntualmente disatteso. Solo ad un blogger che non comunica la propria esistenza e chiude qualsiasi interloquio posso credere che scriva per se stesso, astenendomi da qualsiasi giudizio. L'analisi arriva solo a chi si espone, l'opinione nasce solo da chi esprime pubblicamente ed è lì il cuore del problema: non comunicare facendo finta di farlo. Utilizzare il corpus scientiae acquisito come arma contundente, travalicare a bella posta i confini della comprensione (anche quella di elevato spessore) per dirsi esistenti nonostante il resto si chiama accademia e resta vacua anche se espressa in termini di assoluto valore, inaridisce nel chiuso della propria stanza pensante. Anche noi orpelli esterni e plaudenti faremo la stessa fine.

martedì, novembre 26, 2024

sirene

So benissimo che c’è un prezzo da pagare per prostituire il proprio pensiero scritto ad una qualsivoglia rendita economica. Scrivere mi piace, tanto, è la mia unica grande liberazione, se la vendo muore: non subito magari ma prima o poi morirà. Le sirene lo sanno e continuano a cantare.

lunedì, novembre 25, 2024

eremo

I post che trovate qui sono chiari e non necessitano di fantasiose interpretazioni. Li ho scritti quando ancora credevo che scrittura fosse sinonimo di civiltà e solidarietà (i siciliani lo pensano spesso) ma mi sono reso conto che in rete da noi significa soltanto spocchia di un ben definito colore politico, chi è fuori dal coro è un mentecatto!!! Da questo remoto eremo in cui mi sono rifugiato tutto appare superfluo ma il grande desiderio d’eternità non è scomparso non possono essere le piccole quotidiane mediocrità a soddisfarlo, forse un’antica ragazza dagli occhi verdi aperti su inquietanti orizzonti potrà darmene la chiave. Vivo per questo e non ha importanza se sia o meno un’illusione. Io sono andato oltre. Chi può dire cosa siamo veramente, quanto sia rimasto dei nostri cuori, delle nostre sorprese? Questo viaggio non vi darà nessuna certezza... la vita in fondo è una magia.

domenica, novembre 24, 2024

finestra commenti

Dietro ogni commento c'è un mistero e una persona, usatelo bene.

sabato, novembre 23, 2024

a certe condizioni

Potrei dirvi che si apre un blog se si è in grado di scrivere decentemente e che non penso sia scandaloso affermarlo. Ma non c’è solo la cifra stilistica e letteraria a dare il via alla nostra espressività di blogger, conta molto anche quello che si ha da dire, le proprie esperienze, sensazioni, emozioni. A volte esse sono così pregnanti da non aver bisogno di abiti sintattici particolarmente eleganti. Se fosse possibile avere l’uno e l’altro sarebbe perfetto! Ma tra la perfezione e il nulla posso accettare una miriade di posizioni intermedie. Però l’indole non cambia, i desideri nemmeno e quando incontro stronzate assolute, ecco in quel caso io perdo le mie inibizioni… Perchè deve esserci un limite all’insipienza e alla volgarità profonda dell’uomo, un argine alla sua arroganza spacciata per sapienza e civiltà; la blogosfera è piena zeppa di escrementi e, col suo meccanismo virtuale, ha generato mostri ed essi si sono riprodotti.

venerdì, novembre 22, 2024

nulla da fare

Non aver più nulla da fare, questa è la sensazione che da qualche giorno mi trascino dietro: guardo queste pagine e non ci scrivo sopra. Guardo anche l’umanità che mi scorre accanto e non le dico niente. Stamattina pensavo di essere niente. Anche ieri sera mentre facevo l’amore con la ragazza del bar pensavo la stessa cosa.

giovedì, novembre 21, 2024

l'idiozia della rete

Da molto tempo sto vivendo “l’idiozia della rete” in certi contatti e in certi commenti, la sento fatua e sciocca mentre mi fruscia accanto aspettando di contagiarmi e uccidermi a modo suo. Non sarà così! Morirò altrove con le parole scritte addosso e su un foglio di carta stampata: il senso vero e il cuore con l’emozione che si porta dentro sono già nell’aria, queste stanze sono un albergo provvisorio. La casa vera è dentro il nostro riconoscersi.

mercoledì, novembre 20, 2024

le cose scritte

Mi domando talvolta se un blog possa vivere di vita propria. Le cose scritte restano per definizione ma crescono? E se è così dove vanno e qual’è il loro destino? Un amore o una sconfitta raccontati e centellinati dentro le parole battute su una tastiera, cristallizzati in una dimensione a parte che non è quella del divenire quotidiano, emozioni così, cosa diventano poi negli occhi e nella mente di chi legge magari a distanza di molto tempo?

martedì, novembre 19, 2024

un modo connaturato

Scrivere, già scrivere… una specie di modo connaturato da sempre in me. Bambino e poi, via via, adolescente e giovane inquieto e distratto da troppe cose. Scrivere. Per confrontarsi con se stessi, per piacere o per ripercorrere emozioni passate troppo velocemente. Scrivere per scrivere? No, quello mai. Scrivere semmai per ricordarsi di vivere scrivere nella speranza che l’idea, il senso si fermino anche solo per un attimo e si lascino accarezzare. Sui blog si scrive? Apparentemente sì. Si discute? Ho seri dubbi al proposito, direi piuttosto che più spesso sui blog ci si prepara ad andare in scena sperando di aver fatto una buona opera di proselitismo.

lunedì, novembre 18, 2024

la stanza segreta

La stanza segreta è qui e adesso, è una storia iniziata molto tempo fa. E’ l’attimo in cui arrivi a quella comprensione che ti sfugge da sempre. E’ un legame profondo, irrinunciabile, uno scrivere e pensare da lontano con una vicinanza intellettuale rara. La stanza è un simulacro dell’illusione di poter condividere ma è anche la definitiva sconfitta di un sogno leggero e invidiabile. Era risaputo, era scontato che l’apertura della porta avrebbe portato con sé una sospensione infinita di questo spazio. La preda si libererà dall’amo con uno strattone e libererà finalmente anche me: un segno di affetto profondo. Io non ho rimpianti, stare qui mi è piaciuto davvero, condividere anche i disaccordi o le reprimende ancora di più. Ma vi sono cose che non è possibile raccontare, forse solo intuire. Grazie a tutti quelli che anche solo per un momento hanno posato lo sguardo qui ricordatevi di me senza astio, amate la scrittura e la vita uccidete le ideologie e i luoghi comuni. Se attraverserete lo stretto e annuserete il senso della mia terra io sarò lì sarò ancora vivo.

occasioni

Amo le occasioni ma esse mi sfuggono sempre di mano mentre io vorrei che restassero eterne

domenica, novembre 17, 2024

Omologazione

Benvenuti qui! Siete su OMOLOGAZIONE NON RICHIESTA, il mio primo blog che oggi compie 12 anni. Contiene alcuni post che io ho amato moltissimo, essi sono stati il nucleo principale da cui nel tempo ho ricavato gli altri dispersi poi con evidente noncuranza per il web. Non mi sono pentito di averlo fatto, la componente ludica e di "sperimentazione" che l'ipertesto prevede non mi ha mai abbandonato, la fede nella comunicazione reale e nei contatti avuti qui invece se ne è andata ormai da un certo tempo. 
Omologazione è un blog chiuso, una testimonianza del mio mondo intellettuale ed emotivo perchè ho sempre scritto così spogliandomi in un contesto che io pensavo fatto da gente matura e che purtroppo si è rivelato pieno di conformisti di tendenza persino privi di educazione. Non posso rinunciare all'espressione scritta, è stata la via elettiva per comunicare col mondo fin da bambino, adesso che i capelli son tutti bianchi la mia scrittura si è fermata così in un tempo sospeso, l'unico forse che mi compete. Non avevo pensato di chiudere, avevo solo abbandonato questo guscio su una sedia e il corpo altrove. Ma entrambi soffrivano per la reciproca lontananza. Poi qualche giorno fa, ripassando su queste pagine ho capito che non era giusto, che comunque questo guscio era carico dei miei umori e che doveva vivere, a modo suo, con un tempo diverso, ma doveva vivere. 
Devo confessarvi che spesso negli ultimi mesi ho avuto fortissima la volontà di sempre: cancellare tutto! Eliminare del tutto le tracce del mio passaggio perché questa parte di me, che dovrebbe essere la più intima e amata, mi fa star male da morire, evidentemente c'è qualcosa che mi sfugge e che non so controllare. Ho pubblicato tutto o quasi quello che si è salvato nella pletora di traslochi da un blog all'altro da una piattaforma all'altra, da un tentativo all'altro, da una sconfitta all'altra! E' trascorso molto tempo, gli scritti non sono mutati, hanno ancora almeno un residuo di valore? Non devo dirlo io permettetemi. Io posso solo dirvi che si è girata la pagina in modo definitivo: siamo così fragili! Qui trovate il cuore di tutto ciò che ho pensato e scritto in rete e per la rete; ho sempre avuto un atteggiamento contraddittorio e ondivago verso il web e mi pare evidente che esso non poteva essere digerito dalla gran parte dei blogger. Lo ritengo fisiologico. 
Partendo dai miei furori e dalle mie cocenti delusioni ho cercato il modo affinchè la scrittura dei miei testi vivesse al di là della mia reale presenza accanto ad essi: nel mio progetto questo insieme potrebbe continuare così come lo state leggendo per altri mesi poi finirebbe per inedia. Io potrei già non esserci più in tutti sensi ma se esiste un modo di restare è questo. Scrivere e lasciare queste righe che possano essere rivedute, rilette e riconsiderate. Non cercate un nesso logico, concettuale o temporale preciso in ciò che leggerete, non c’è altro che assoluta libertà qua dentro, solo un riflesso di una dimensione che per intero non poteva starci tutta su una pagina ma che ad essa fa riferimento. Riguardo quello che ho scritto negli ultimi ventanni, alcune cose sono così legate alla mia intimità che adesso mi meraviglio di averle palesate in pubblico: forse molti problemi sono nati da questo eccesso di confidenza, ma non ho mai saputo scrivere diversamente. Questi testi sono gli ORIGINALI e sono protetti dal COPYRIGHT, le immagini che ho scelto per corredarli non sono mie, le ho prese dalla rete, per i problemi connessi ai loro autori e quindi per la loro eventuale rimozione comunicatemelo con un commento sotto il post. Le date dei post sono tutte fittizie tranne questa. Domani scendo sotto Siracusa, piano piano, mi fermo dalle parti di Vendicari, scelgo un eucalipto frondoso mi appoggio al suo tronco e mi perdo sulla linea azzurrina del mare. Voi non potrete vedermi ma sorriderò.

sabato, novembre 16, 2024

l'abisso

Ho esagerato, lo faccio spesso ma dentro quella vertigine che mi prende si nasconde l’abisso: da qualche giorno cammino costeggiando un luogo strano e pericoloso, credo di averlo sfiorato altre volte in questi ultimi anni ma adesso ho deciso di visitarlo con morbosa attenzione. Mi fa paura ma mi intriga ancora di più. Sono certo che mi appartiene così come mi appartiene il senso di vuoto cosmico che aleggia sulla mia testa da sempre.

venerdì, novembre 15, 2024

sono peggiorato

Sono diventato duro e fragile, nervoso e arrogante più del dovuto ma, soprattutto, sono diventato guardingo, qualcosa di nettamente contrario alla mia natura, qualcosa che è il segno delle ferite ricevute e non digerite. Eppure basterebbe poco, basterebbe un minimo di intelligenza, basterebbe separare il web dal privato (ci sono le mail) e lasciarmi in pace a riempire di parole il vuoto. Altrimenti un uomo come me soccombe.

giovedì, novembre 14, 2024

interloquio

Il cosiddetto interloquio personalmente è stato deleterio per me, ribadirlo e ridiscuterne i termini è inutile, servirebbe solo ad alimentare il livore che molti hanno nei miei confronti. Preferisco fare come trovate scritto: lasciare libera la porta per leggere e guardare oltre secondo logiche diverse. Commentare per me è un gesto serio. È un gesto nobile e dovrebbe avere un senso che mi sembra ormai sconosciuto nei blog. Non ho cambiato idea: la rete è troppo piena di cafoni/e pericolosi e malvagi.

mercoledì, novembre 13, 2024

un vetro opaco

Il vetro opaco che divide il mio mondo dalla immaginazione che chiunque di voi, senza colpe, se ne è fatto, rimarrà la dove è sempre stato, la responsabilità terribile di raccontarvi volute bugie o più che dignitose mezze verità ricadrà esclusivamente su di me: non vi dirò dove e se c’è il trucco, non vi chiederò nulla ma pretenderò molto. Quando le prove d’orchestra saranno terminate, nessuno di noi riterrà queste questioni importanti. Volgeremo tutti il volto verso l’origine della musica e sorrideremo finalmente riconoscendoci dentro il suo divenire.

martedì, novembre 12, 2024

l'ombra del silenzio

Guarda i miei geroglifici, avverti il sapore della inutilità. Questa notte come le altre in fila ad attendere un'altra vita e un altro senso. Dopo aver scritto penso sempre che a queste righe non ne potranno seguire altre, che queste righe siano totali e intoccabili, sintesi perfetta della fine e del nuovo inizio: una clessidra e noi polvere là dentro. Questo mi uccide, questo è appunto l’ombra del silenzio per il quale non c’è descrizione possibile. Ho provato a pensare di aver scritto ieri o l'altro ieri, poi mi sono perso nell'oggi. Ho ucciso il tempo ma esso mi insegue: questo è il suo epitaffio.

lunedì, novembre 11, 2024

in giacca e cravatta

Mi viene facile e scontato dire che non sono stato compreso, è quasi ridicolo, ma questo mezzo di comunicazione, lo ripeto, si sta autodistruggendo per un fatto semplicissimo, lasciate che sia un siciliano a dirlo, per mancanza di cultura tout court, per aver preferito la semplice e veloce strada delle ricette prefabbricate e delle minchiate ad uso e consumo delle ideologie (del sesso o della politica non ha importanza) delle piccole mediocri beghe tra blogger al confronto vero tra teste ed esperienze. Sinceramente mi pare incredibile che debba essere un siciliano del secolo scorso, cresciuto a educazione, misura e giacca e cravatta a ridicolizzare l’incredibile e volgare “galateo da rete” che di fatto si è impossessato della maggior parte dei blog.

domenica, novembre 10, 2024

Irredimibili

Dando per scontato che ognuno sul suo blog è libero di scrivere come e ciò che vuole non si può negare che esistono dei criteri e delle misure che vengono universalmente conosciute come valide; una sciocchezza, una volgarità o un testo insulso e insignificante restano tali anche se correttamente scritti. Sono addivenuto alla conclusione che i blog sono irredimibili, che la percentuale di stronzi supera di gran lunga quella delle persone normali e desiderose di un contatto o di uno scambio di opinioni. La rete è lo specchio della società violenta e becera che domina questi tempi: una giungla crudele con poche oasi assediate da belve feroci. Puoi stare in rete solo come un castello assediato, pieno di spuntoni e fossati, difeso da armigeri e pronto a sollevare il ponte levatoio (LEGGI MODERAZIONE DEI COMMENTI).

sabato, novembre 09, 2024

un loop infinito

Non siamo anonimi, siamo persone che si mostrano in modo diseguale perchè siamo “unici”, almeno dovremmo esserlo ma non è sempre così, probabilmente non lo è mai stato: tutti d’accordo in rete, da una parte e dall’altra. Chi non si adatta sparisce dalle pagine. Le discussioni fungono da sfondo: le puoi modificare come un layout e aumentano l’ipnosi collettiva, oltre un certo limite diventano un loop che si ripete all’infinito. Non ci serve.

venerdì, novembre 08, 2024

Connaturato

Scrivere, già scrivere… una specie di modo connaturato da sempre in me. Bambino e poi, via via, adolescente e giovane inquieto e distratto da troppe cose. Scrivere. Per confrontarsi con se stessi, per piacere o per ripercorrere emozioni passate troppo velocemente. Scrivere per scrivere? No, quello mai. Scrivere semmai per ricordarsi di vivere scrivere nella speranza che l’idea, il senso si fermino anche solo per un attimo e si lascino accarezzare. Sui blog si scrive? Apparentemente sì. Si discute? Ho seri dubbi al proposito, direi piuttosto che più spesso sui blog ci si prepara ad andare in scena sperando di aver fatto una buona opera di proselitismo.

giovedì, novembre 07, 2024

utilità

A che serve un blog signori? Ognuno scrive quel che sa e può, Io scrivevo per commuovere nel senso latino del termine; cercavo di farlo perchè ero a mia volta smosso nell’animo, scriverne mi liberava, mi libera. Questo era il blog per me. Questo è quel che resta di me, forse di noi, una commozione. Non sono mai stato l’uomo che è capace di sorvolare nell’ambito di “più ampie e nobili prospettive”, nelle assemblee e nelle discussioni di una vita non digerisco la propaganda, l’ideologia pelosa e fine a se stessa, le adunate oceaniche e i trend di stagione.

mercoledì, novembre 06, 2024

su un foglio

Scrivere su un foglio non è la stessa cosa di battere i tasti neri di questo PC, non lo è affatto! Leggere un libro, lasciarvi dentro un segno o il cuore, riprenderne certe pagine e rileggerle, carezzare il dorso della copertina, infilarlo in una tasca e farsi accompagnare da lui durante la giornata non è come gestire un blog.

martedì, novembre 05, 2024

una presa in giro

Il marasma grezzo e spinoso di questi anni negati alla verità e dedicato invece alle bugie fanta commerciali di spread, ideologie, insulti e strategie mondiali, crollerà su se stesso. Si rivelerà per ciò che veramente è: una fantastica e ridicola presa in giro. Saremo già morti o risuscitati, non importa, saremo davanti all’abisso che ci governa da sempre e con esso finalmente ci confronteremo. Saranno l’amore, la poesia, l’aria e l’acqua di cui siamo fatti a sostenerci davanti al tribunale dei nostri giorni perenni, e sarà bellissimo e giusto riconoscerci nel segno antico e profondo della nostra vera essenza.

lunedì, novembre 04, 2024

Il relativo

Nessuna verità assoluta e davanti a me l’immenso spazio del relativo. Qui sono a casa mia, nella mia isola: in Sicilia il sembrare vero conta più dell’essere vero e c’è gente che su questo ha vinto un nobel per la letteratura cambiando il teatro del novecento. Io faccio molto meno, guardo il mare. Dall’altra parte ci sarà pur qualcuno che fa la stessa cosa.

domenica, novembre 03, 2024

placato

Placarmi un tempo mi appagava di più: mi restituiva la misura mia, il giusto senso del ritmo della mia esistenza. Non eliminava i motivi della discordia nè le basi ideologiche profonde di essa, le portava soltanto su un piano diverso e le mondava da inutili e controproducenti eccessi. Era così un tempo e così era, ma forse sbaglio, il mondo degli uomini che mi circondava. Non c’era internet, l’anonimato era relegato a ridicoli fogli bianchi scritti a stampatello o con caratteri trasferiti da altre fonti; al di fuori di ciò c’era il guardarsi in faccia o il non parlare del tutto.

sabato, novembre 02, 2024

Adamo di compagnia

Scrivere ha mutato abito, il mezzo travisato è un tasto immemore del fluido e della carta. Colloquiale non ha spazi, smarriti senza alcuna propinquità nemmeno trasversale all’incipit cartaceo: perdersi esulta infine anelando a nuova monade, nemmeno Leibniz avrebbe osato tanto. Eppure la molteplicità resiste inversa ai ritmi decisivi di una nuova comprensione, soma dormiente di alterità non condivise perché non condivisibili. Eccepire adegua, insegna, scompone in soluzioni immaginarie (cit), stupisce ma non lascia traccia questa metafisica occulta. Cercare nuove misure aborrendo per vezzo le antiche contraddice la nescienza oblata di coscienza di sé e una nuova serie di pratiche apotropaiche appollaiate sul dorso del lettore smarriscono l’orizzonte previsto e mai arrivato. Infine un breve suono dallo spazio interno chiude l’ora di ricreazione: alla prossima lezione di autoreferenzialità. 

Il blogger in questione è una scoperta di Marta: ne ha fatto un post che ha in coda una ottantina di commenti. Il post scritto da me come incipit, fuori dalle logiche che presiedono questo mio spazio, è un commento ma anche una critica feroce per dimostrare che basta una conoscenza universitaria di buon livello in lettere, un buon liceo alle spalle (il mio risale agli anni 60) e una certa confidenza nella scrittura per buttare giù in mezzora un nuovo corriere dello spirito. Però mi dispiace perchè Adamo se svolgesse la sua produzione con animo diverso forse potrebbe volare molto più in alto. La scrittura nasce dall'immaginazione di sè nel mondo, inizialmente è esigenza intima e personale ma credo che nessuno poi abbia rinunciato alla comunicazione della propria esistenza intellettuale. Scrivere è un atto di fede verso il mondo, puntualmente disatteso. Solo ad un blogger che non comunica la propria esistenza e chiude qualsiasi interloquio posso credere che scriva per se stesso, astenendomi da qualsiasi giudizio. L'analisi arriva solo a chi si espone, l'opinione nasce solo da chi esprime pubblicamente ed è lì il cuore del problema: non comunicare facendo finta di farlo. Utilizzare il corpus scientiae acquisito come arma contundente, travalicare a bella posta i confini della comprensione (anche quella di elevato spessore) per dirsi esistenti nonostante il resto. Si chiama accademia e resta vacua anche se espressa in termini di assoluto valore, inaridisce nel chiuso della propria stanza pensante, anche noi orpelli esterni e plaudenti faremo la stessa fine.

venerdì, novembre 01, 2024

fotogrammi

La nostra è una storia d’amore signori, ma a volte ci sono tutte le stelle del mondo che ci remano contro. Dovrebbe essere come in certi film, in cui lui guarda lei in silenzio, lei abbassa lo sguardo per un attimo e, il fotogramma dopo, si ritrovano in un’isola sperduta che passeggiano su un pontile andando incontro al tramonto. Come nei film. Il resto sono sciocchezze. Ho letto tempo fa che l’amore è matematica: sbagli l’equazione e il risultato non torna più.