Un'utopia! Anche filtrando il discorso dai tre punti preliminari la risposta arriva da solo quando, laddove si affermi che "dove non esistono criteri il criterio lo impone il potere ." Esattamente. Il potere, inteso come ideologia dominante del periodo è sempre esistito ovunque e in qualsiasi contesto espressivo e, devo tristemente dire, che gli artisti ne sono malati da sempre. Le accademie in senso concettuale le ritrovi ovunque, a dx a sn, al centro, in basso in alto di lato davanti e dietro. Fanno comodo, proteggono, danno audience e regalano una pigrizia intellettuale micidiale. Spesso contagiano anche l'aspetto sintattico e linguistico del discorso, segno evidente che i nuovi scrittori leggono poco e male, la scrittura decente nasce dalla lettura senza gabbie ideologiche e da una libertà interiore mal sopportata dagli ambienti di riferimento. Non ti sembri un appunto da poco, indicare ai giovani libertà ideologica assieme a conoscenza storica e artistico-letteraria del passato sarebbe la soluzione ideale. Non conviene ai retori di oggi e di ieri, troppa fatica, troppe contraddizioni e troppi scheletri nell'armadio: chi dovrebbe rivoluzionare l'approccio secondo te? Io non vedo nessuno e non credo sia possibile.
Esistono per fortuna le eccezioni, ci sono sempre state, esiste chi per miracolo personale esce dai binari pur conoscendo perfettamente la storia delle ferrovie e crea nuovi percorsi e nuove vetture; lo dico anche in senso letterario e sintattico e aggiungo che chi legge se ne accorge subito e spesso è come un gran ceffone in faccia. Dopo o scappa in direzione opposta o si lascia prendere dalla magia, l'incantesimo di una scrittura vera e seducente nel profondo ha fatto sempre questo effetto. Nulla di tutto questo è organizzabile da una qualsivoglia struttura o organizzazione culturale preordinata.
Un tempo esistevano certi salotti letterari o caffè culturali che han fatto storia, politica e arte, basterebbe leggere un buon libro di storia europea degli ultimi sei o sette secoli, oggi c'è la nostra stampa quotidiana, questi media e i social (mi viene da ridere) come punti di riferimento, ci sono influencer (altra risata) come Fedez, Ferragni, Murgia...Cantanti, sportivi, imprenditori che si fan scrivere biografie da altri, blogger che si credono tutti Nobel mancati e scrivono su tutto e di tutto. E non leggono quasi mai. Puoi indicare tutto ciò a un giovane? Credi che possa influire sulla sua mente in modo capillare? Io non ci credo più, come molti siciliani credo solo nell'individuo che scopre e spesso resta isolato e si tiene le cose per sè. Tranne che qualche toscanaccio impertinente lo stimola a rispondere. Penso che adesso basti così. Salutiamo.