martedì, aprile 30, 2024

Einstein


Un'utopia! Anche filtrando il discorso dai tre punti preliminari la risposta arriva da solo quando, laddove si affermi che "dove non esistono criteri il criterio lo impone il potere ." Esattamente. Il potere, inteso come ideologia dominante del periodo è sempre esistito ovunque e in qualsiasi contesto espressivo e, devo tristemente dire, che gli artisti ne sono malati da sempre. Le accademie in senso concettuale le ritrovi ovunque, a dx a sn, al centro, in basso in alto di lato davanti e dietro. Fanno comodo, proteggono, danno audience e regalano una pigrizia intellettuale micidiale. Spesso contagiano anche l'aspetto sintattico e linguistico del discorso, segno evidente che i nuovi scrittori leggono poco e male, la scrittura decente nasce dalla lettura senza gabbie ideologiche e da una libertà interiore mal sopportata dagli ambienti di riferimento. Non ti sembri un appunto da poco, indicare ai giovani libertà ideologica assieme a conoscenza storica e artistico-letteraria del passato sarebbe la soluzione ideale. Non conviene ai retori di oggi e di ieri, troppa fatica, troppe contraddizioni e troppi scheletri nell'armadio: chi dovrebbe rivoluzionare l'approccio secondo te? Io non vedo nessuno e non credo sia possibile. 
Esistono per fortuna le eccezioni, ci sono sempre state, esiste chi per miracolo personale esce dai binari pur conoscendo perfettamente la storia delle ferrovie e crea nuovi percorsi e nuove vetture; lo dico anche in senso letterario e sintattico e aggiungo che chi legge se ne accorge subito e spesso è come un gran ceffone in faccia. Dopo o scappa in direzione opposta o si lascia prendere dalla magia, l'incantesimo di una scrittura vera e seducente nel profondo ha fatto sempre questo effetto. Nulla di tutto questo è organizzabile da una qualsivoglia struttura o organizzazione culturale preordinata. 
Un tempo esistevano certi salotti letterari o caffè culturali che han fatto storia, politica e arte, basterebbe leggere un buon libro di storia europea degli ultimi sei o sette secoli, oggi c'è la nostra stampa quotidiana, questi media e i social (mi viene da ridere) come punti di riferimento, ci sono influencer (altra risata) come Fedez, Ferragni, Murgia...Cantanti, sportivi, imprenditori che si fan scrivere biografie da altri, blogger che si credono tutti Nobel mancati e scrivono su tutto e di tutto. E non leggono quasi mai. Puoi indicare tutto ciò a un giovane? Credi che possa influire sulla sua mente in modo capillare?  Io non ci credo più, come molti siciliani credo solo nell'individuo che scopre e spesso resta isolato e si tiene le cose per sè. Tranne che qualche toscanaccio impertinente lo stimola a rispondere. Penso che adesso basti così. Salutiamo.

lunedì, aprile 29, 2024

differenze importanti

C'è una differenza importante tra una pagina virtuale e una cartacea: il contatto in tempo reale! Su un blog ciò che scrivi e commenti può avere un riscontro immediato. Non sono sicuro che sia sempre e comunque un fatto positivo perché condiziona lo scrittore a umori veloci e continui. Non sono e non voglio essere un opinionista, tantomeno un guru o un qualsiasi maestro del pensiero, atteggiamenti che non mi appartengono e mi farebbero sentire ridicolo, il web e i media sono pieni di inutili, ignoranti zucche vuote. L'unica cosa che mi sento di dire che, qualunque sia il supporto, bisogna scrivere con sincerità e sempre al meglio delle proprie capacità. Si deve dare il massimo sintatticamente e come qualità di lingua. La scrittura a differenza della parola orale ha una dignità superiore, va meditata da chi la offre e da chi ne usufruisce: se lo fai con onestà puoi pretendere rispetto altrimenti ti equipari quella ridicola letteratura da social usa e getta, buona solo per litigare e insultare... esattamente ciò che vediamo ogni giorno. In questo un blog può dare qualche soddisfazione in più ma pretende misura, cultura, intuizione e ascolto. Merce diventata rara.

domenica, aprile 28, 2024

teoria

Una teoria lunghissima durata decenni ed ora la solitudine si è impossessata di te, crede di essersi presa tutto, lo pensano tutti e la ragazza lontana che non si ricordava più di se stessa fa finta di crederci allo stesso modo. Nascondersi agli assassini dei sogni segreti è l’unico mezzo per sopravvivere. Almeno un po’. C’è un’altra certezza, è il risultato degli anni sprecati che adesso frusciano via al vento di scirocco: gli estremi, dopo essersi toccati, rimbalzano via lontano, l’intelligenza non paga, non abbastanza da modificare il tratto col quale tracciamo il cerchio. Ma il cerchio esiste, non in questa dimensione, non per questa esistenza, non serve dirlo, non lo si può raccontare; la ragazza non suonerà mai più la sua musica. Dimenticare, dimenticarsi lascia poche tracce che non interessano a nessuno. Solo a chi scrive di lei e della sua assenza.

sabato, aprile 27, 2024

istinto

Io non ho voluto niente, ho seguito il mio istinto, la mia natura che mi ha condotto a te. Spero solo che la scrittura almeno con te mi salvi dal caos in cui rischio di precipitare. E certamente sono molto più fragile di ieri, prima avevo ancora un minimo di buona fiducia nel tempo semplicemente perchè c'era ancora tempo! Ora non più, ora sono in una gabbia stretta, restarci dentro per sopravvivere stancamente oppure rompere le sbarre e andare a morire altrove. La solitudine resterebbe la stessa. Perchè non esiste una connessione diretta e immediata tra la mia testa e la mia mano che scrive, qualcosa su cui tu poggiandoci sopra il viso possa sentire tutto, proprio tutto. Ti invio una musica, la canzone che sto ascoltando ora, il sentimento di adesso. Domani è troppo oltre, domani non esiste più da anni.

venerdì, aprile 26, 2024

sogni

Ho sogni, sogni bellissimi e vasti come il mare, talmente perfetti da lasciarti sbigottito. In fondo vivo di sorprese: stare sul web è una di queste. constatarne i limiti un’altra, rendersi conto che la volgarità è da ogni parte intorno a noi, e che ogni giorno, inevitabilmente, soffochiamo nell’imbecillità diventa infine l’inevitabile conclusione. Io faccio parte di questa comune sconfitta, che la dichiari in buon italiano e serenamente non ne cambia i connotati, mi rende solo più ridicolo.

giovedì, aprile 25, 2024

mutamenti d'umore

Non ero partito così. Mi piaceva lo scambio, il mezzo, la gente, veder fluire le idee, conoscere anime. Mi piaceva ma non sono cieco o sordo e non ho mandato il cervello in ferie. Mi sono reso conto a poco a poco che questa dimensione virtuale era il succedaneo di quella reale, peggiorata da molti fattori. Ho cominciato a dirlo, a scriverlo…senza peli sulla lingua perchè non ne ho e molti in rete invece li hanno, e sono peli lunghi. Lo dico senza orgoglio ma con pacata rassegnazione, ho piena coscienza dei miei limiti. Resterebbero tali anche se venissi colonizzato da una febbre nuova e trascinante. Giungere alla conclusione che è impossibile salvarsi, ecco il concetto primordiale che si stampa alla fine della risma di fogli che la mia mente ha prodotto in questi anni.

mercoledì, aprile 24, 2024

milano anni 50

Milano della fine degli anni 50 e all’inizio del 60 era una città diversa, era una dimensione perduta per sempre. Io la ricordo con una sensazione di “grande abbraccio”, una ritrosia che si lasciava vincere solo da una schiettezza sincera. Ero un bambino ma i milanesi li ricordo bene: sorrisi formali ed attenti, l’aria di chi aveva sempre qualcosa da fare o la stava facendo e il freddo pungente delle mattine d’inverno. Nel 1958, poco prima che iniziasse la primavera, entrai nella prima classe elementare lombarda e conoscevo l’italiano!

la fine

I Blog sono finiti, blogger avete stilato il vostro personale testamento? Quanta audience avrete? La moderate? La desiderate? Anonimo 1 che risponde ad anonimo 2. La stupidità sta crescendo a dismisura e fa scuola pubblica

Manhattan

Voglio ricordare a voi tutti che 78 anni fa alle 8, 15 gli Stati uniti d'America compirono uno dei più complessi esperimenti scientifici sulla razza umana tentati fino ad allora. Leggete ogni tanto qualche libro please. Il gruppo di scienziati e fisici atomici (molti fuggiti anche dall’Europa a causa delle fregole antisemitiche dello zio Adolf) era ben assortito e preparato: c’eravamo anche noi italiani, Fermi era una star e uno dei principali attori. Era stato lui qualche anno prima a Roma col suo gruppo di ragazzi di via Panisperna a intuire e studiare la scissione dell’atomo e la forza distruttiva che da essa si liberava, tra i ragazzi c’era anche un siciliano atipico (siamo così molto spesso) uno che Fermi definì poi genio assoluto, Un tal Maiorana che nel 1938 lasciò studi e sperimentazioni e se ne andò in pensione per sempre, sparì una notte nella traversata tra Palermo e Napoli, sparì e come direbbe Guccini a culo tutto il resto. La sparizione del maggior fisico teorico del mondo non cambiò nulla delle ricerche tese a produrre e costruire una bellissima arma dall’enorme potere distruttivo che certamente avrebbe cambiato il corso della guerra mondiale. Così tra uno swing, il ritorno dei molti soldati Ryan a casa e un conflitto che si esauriva in Europa tra bombardamenti, sbarchi, partigiani e vari piazzali Loreto Il progetto Manhattan proseguì la sua corsa. Perché invece di guardare Rai 1 non vi leggete qualcosa? 
 
https://it.wikipedia.org/wiki/Partecipanti_al_Progetto_Manhattan 

Le prime prove tecniche sul confetto atomico avvennero nel deserto di Alagomordo nel nuovo Messico il 16 luglio del 1945; fu un bel botto, molto istruttivo ma incompleto. Gli americani erano riusciti a costruirla la bomba ma c’era un altro aspetto molto più interessante e produttivo. Un’atomica era imbattibile su questo non c’era dubbio ma gli studi sugli effetti di una tale esplosione sugli esseri umani? Capite bene che non era cosa da poter studiare in laboratorio, troppo tempo e risultati poco attendibili. L’idea brillante arrivò quasi subito e credetemi non ci fu nessuna remora morale nei dotti scienziati-politici americani, essi fecero l medesima cosa che gli scienziati nazisti facevano nei campi di sterminio verso gli ebrei, lo stesso principio di “studio diretto sugli umani” del dottor Mengele: provare direttamente su un essere umano! Tanto ebrei o giapponesi che importanza poteva avere! Nessuno protestava o bloccava i tedeschi ad Auschwitz, nessuno disse no e bloccò il pilota che premette il pulsante di sgancio quella mattina nel cielo sopra Hiroshima e nessuno lo fece tre giorni dopo il 9 agosto nel cielo sopra Nagasaki. Due magnifici botti, due prototipi di ordigno diversi (uno all’uranio, l’altro al plutonio) circa 200 mila esseri inceneriti in pochi secondi più altre migliaia deceduti nei mesi dopo a causa delle radiazioni. Ora voglio dirvi che gli Stati Uniti dichiararono che si decise per il bombardamento atomico col solo scopo di finire subito la guerra e salvare la vita di migliaia di ragazzi americani….in fondo i giapponesi se l’erano cercata anni prima nel 1941 attaccando a tradimento la flotta americana a Pearl Harbor. Non ci si comporta così dai, l’atomica era una giusta vendetta. Non c’è nessun essere umano che possa sentirsi indenne dal pericolo di affermare e quindi intraprendere azioni orribili e senza altro senso che conquistare potere: non c’è ideologia che tenga ma le ideologie purtroppo hanno radici profonde, ancora profondissime e noi cerchiamo scuse, pulizia morale, estraniamento da genocidi di massa perché è colpa di altri e noi non centriamo, noi siamo liberali, democratici, puliti. Siamo la specie vivente più pericolosa e stronza del pianeta.

come eravamo

Vorrei dirvi cari blogger che siete/siamo così, che usiamo internet, che leggiamo la stampa e guardiamo la tv con le sue immagini di guerra e distruzione in Ucraina perché una mattina del 6 giugno del 1944 10.300 giovani ragazzi americani e canadesi si fecero massacrare dalle mitragliatrici tedesche sulle spiagge della Normandia. Le truppe dei compagni russi da est e per via terrestre completarono l’opera verso il nido di vipere chiuso in un bunker a Berlino. Non trovate strano che forze così diverse ideologicamente tra loro si unissero verso un nemico comune? Infatti subito dopo aver chiuso la faccenda cominciarono a farsi la guerra tra loro, una guerra “fredda” come un quarto di pollo in gelatina ma molto pesante da digerire. Credetemi siamo una specie vivente venuta male. Adesso magari state pensando di aver di fronte il solito destrorso cretino al servizio di un americanismo radicale: non è affatto vero ma senza l’intervento giapponese a Pearl Harbour nel 41 oggi saremmo il risultato di una Pax tedesca di matrice nazista…e molti di noi non ne avremmo neanche coscienza. Una Europa coperta dall’aquila del Reich e la nostra inutile italietta a scimmiottare Berlino, cosa del resto che ci è sempre piaciuta molto. Ora jeans e rock and roll, nell’altra versione birra e croci uncinate con circa 6 milioni di ebrei sterminati da dimenticare.

brutta razza

Siamo una specie vivente di bassa qualità. Non fatevi ingannare dai discorsi celebrativi che i vari tipi di scimmie pronunciano tra loro senza nessun contradditorio: siamo una specie vivente mal fatta. Però abbiamo un grosso cervello, le sue dimensioni non sono eguagliate da nessun’altra specie su questo pianeta: un grosso e stupido cervello, una macchina che funziona bene, crea e immagina con grande potenza e poi improvvisamente si blocca, decade a livelli infimi e autodistruttivi. Forse il Creatore, se esiste, era distratto oppure si è stancato e ha lasciato lì la su invenzione per dedicarsi ad altro ma l’invenzione purtroppo ha vita autonoma, il Creatore l’ha voluta così con il libero arbitrio. Errore tremendo! Non c’è nessun essere umano che possa sentirsi indenne dal pericolo di affermare e quindi intraprendere azioni orribili e senza altro senso che conquistare potere: non c’è ideologia che tenga ma le ideologie purtroppo hanno radici profonde, ancora profondissime e noi cerchiamo scuse, pulizia morale, estraniamento da genocidi di massa perché è colpa di altri e noi non centriamo, noi siamo liberali, democratici, puliti. Siamo la specie vivente più pericolosa e stronza del pianeta. Nessuno protestava o bloccava i tedeschi ad Auschwitz, nessuno disse no e bloccò il pilota che premette il pulsante di sgancio quella mattina nel cielo sopra Hiroshima e nessuno lo fece tre giorni dopo il 9 agosto nel cielo sopra Nagasaki. Due magnifici botti, due prototipi di ordigno diversi (uno all’uranio, l’altro al plutonio) circa 200 mila esseri inceneriti in pochi secondi più altre migliaia deceduti nei mesi dopo a causa delle radiazioni.

martedì, aprile 23, 2024

il tempo gioca

Una cosa l’ho certamente capita: il tempo è un bastardo falso e crudele, ci imbroglia dandoci impressioni false su di sè, lasciandoci credere che si è concesso molto o molto poco e facendoci prendere cantonate tremende. Io penso che per camminarci dentro sia necessario recuperare una nostra misura, attenta e seria, una capacità di valutare senza fasi sentimentalismi i nostri giorni ma ciò che conta veramente sono gli interlocutori. Vanno cercati per tutta la vita perché un tempo vuoto di stimoli, idee, emozioni, amori non è nella natura umana, noi apparteniamo ad altro, non siamo vegetali con un ciclo prefissato e finito, non siamo solo il tempo QUI e ORA. Siamo trascendenza e se capiamo il gioco del tempo, se esso ci turba è perché la sua dimensione l’abbiamo inventata noi, è relativa (senza scomodare il vecchio Albert), l’assoluto siamo noi con tutto il bene e il male.

lunedì, aprile 22, 2024

pilota automatico

Ho trascorso la mia vita litigando continuamente col mio pilota automatico. Ho anche preso una licenza di volo e l’ho sbandierata come viatico per una rotta sicura e felice mentre il pilota automatico si faceva beffe di me…adesso mi guarda con un ghigno a braccia conserte. L’aereo vola in apparente calma, niente e nessuno sembra poter interferire sul viaggio, ma se guardo fuori dai finestrini di questo Blog il paesaggio è quello di rovine a perdita d’occhio. Anche volendo riaffidare il comando alla parte più libera e selvaggia di me potrei al massimo trovare una piccola radura tra i sassi, atterrarci, accendere un fuoco e guardarmi attorno per scoprire da dove arriverà la fine.

domenica, aprile 21, 2024

scritta

Ciao domenica, perchè ti nascondi sempre dietro il sabato? Quando la finirai di prendermi in giro? Dovrei scrivere un post enorme altrimenti dove la metto la mia vita? Ho capito, ho capito, lascio un po’ di cose in giro, rimasugli di me, frammenti che spiegano e poi ti lasciano a mezzo, non dovrebbe essere così ma così è. Non sono più da nessuna parte; questa domenica che domani mi lascerà innamorato deluso si ripresenterà prima o poi. 
- Non mi dai un bacio? 
- Ti amo 
- Io no 
- Non importa, non importa mai. Accidenti, perchè non importa mai? 
- Mi hai. Mi hai avuta. Non mi avrai mai più. Nessuno mi avrà mai più 
- E’ la cosa più bella che tu mi abbia mai detto 
- Scrivila allora. 
Scritta!

sabato, aprile 20, 2024

temerario

Quando scrivo sono temerario, oso con una certa arroganza di fondo di cui mai sono riuscito a liberarmi, divento prudente solo se vedo di fronte a me smarrimento… in quei casi divento prodigo e disponibile. La parsimonia non mi appartiene sono fondamentalmente uno sciupone e ho un pessimo rapporto col danaro: con i sentimenti invece non scherzo mai e li tengo gelosamente riservati, ad essi riservo il mio trattamento migliore, a loro dedico tutta la mia fantasia. Non amo gli stereotipi, li uso con malcelata irritabilità, la prudenza e la capacità di glissare le ho imparate per educazione familiare e le immolo ogni giorno sull'altare della mia indole accesa. Sono tranquillo e attento, non sospettoso, come un greco. Ti sembro abbastanza siciliano?

venerdì, aprile 19, 2024

obbligo a leggere

Dovete leggere giovani blogger, qui o meglio altrove (anche sull'ormai desueto cartaceo) dovete leggere. Non è detto che sia lì la vostra salvezza, la gangrena montante di cui quelli della mia età sentono il puzzo più di voi per un semplice fatto di anagrafe non è certo che vi risparmierà per il fatto di aver letto. Ma creperete più dignitosamente e non è cosa da poco. Leggendo imparerete cosa siete, come ci siete arrivati e cosa vi aspetta; amerete l'eleganza naturale, fisiologica direi, della trasmissione scritta del pensiero perchè non sempre funziona all'inverso, non sempre ad una parola detta corrisponde un retro pensiero, anche il web è strapieno di inutili zucche vuote! Dovete leggere se volete amare da esseri umani maschietti dalla virilità incipiente e pulsante e fanciulle su cui posare il desiderio nascosto di essere eterni attraverso le vostre vagine. Dovete leggere, dovreste farlo e invece non lo fate! Aggiungo che dovreste leggere FUORI dai vostri limiti territoriali, sociali e ideologici, cosa difficilissima e scomoda.

giovedì, aprile 18, 2024

lacrime segrete

Negli ultimi 30 anni ho riempito di lacrime segrete e solitarie i miei giorni, sempre più stanco e affannato...una compagna, una voce, qualcuno con cui condividere per non lasciare campo aperto alla fine. Sai come andava? Sguardi attenti, interessati, increduli su come ero e soprattutto come potessi essere in futuro, infine l'enorme delusione su come fossi in realtà, di quanto fossi incontrollabile, di quanto fossi impotente e di quanto di me occupava una forza diversa presente da prima di ogni altra.

mercoledì, aprile 17, 2024

dualismi

Sono combattuto tra il narcisismo intellettuale di continuare a propormi in rete e il timore che esso mi porti ad una condizione di presenzialismo che credo di non saper gestire. Ho nostalgia del cartaceo, le mie capacità di socializzazione sono scarse su questo non ho dubbi… Sono nato sul cartaceo, ho mosso lì i primi passi, quindi sono passato sulla vera letteratura complice la fornita libreria di casa. Infine sono approdato in questo ambiente, sull’ipertesto con contatto immediato scrittore-lettore dei blog. Mi affascina ma non mi ha mai convinto fino in fondo, credo sia una questione di anagrafe. E’ un dualismo che io personalmente non ho mai risolto. Il salone grande vista mare c’è già ma lo abito solo io da molto tempo: esiste l’indicazione stradale e ci si può arrivare senza problemi ma non lo fa praticamente nessuno. Raramente qualcuno suona il campanello ma…non ci incontriamo. Purtroppo.

martedì, aprile 16, 2024

Nuvole e assenze

Finirà anche questo guardare in basso 

dalle finestre;

resterà una filtrata simpatia a sorreggerci 

il sorriso asciutto, 

come una nuvola che ha dato tutto. 

Così son io 

a questa interruzione sono arrivato 

per poter dire: che bella questa assenza, 

questo lasciare il mondo 

con lo stesso semplice andare 

che quello delle fronde. 

chiare nello stringersi l’una all’altra 

senza farsi male. 

Nude e strette in una complice innocenza 

fino a dirsi in un solo nome: nuvole. 

E poi ad un tratto lo spogliarsi dell’azzurro.

lunedì, aprile 15, 2024

su carta

Tutto quello che ho scritto in 50 anni, vergato solo su un foglio di carta sarebbe stato letto da pochissime persone e solo parzialmente ameno che io non avessi deciso di pubblicare qualcosa. Ma con quale editore? A quali condizioni? Non mi sembra attuabile nemmeno adesso. Su carta questi scritti sarebbero rimasti a dormire in un angolo nascosto della mia vita, quella a cui tengo di più; in rete spalmati su decine di pagine elettroniche hanno gratificato solo il mio ego ma non mi hanno certo aiutato a vivere meglio. Ho scritto alcune lettere in questi ultimi decenni, tutte inviate a donne che hanno lasciato traccia dentro di me, l'ultima dieci anni fa, è qui tra questi post, non ha mai ricevuto risposta.

domenica, aprile 14, 2024

parlare scrivere

Credo che scrivere sia per me fondamentale: lo percepivo confusamente già ai miei 7 anni d'età. Scrivere per capire e capirmi, per fermare l'attimo e non farlo morire. Negavo il parlare? No, ma non funzionava allo stesso modo...o forse ero io a non capire, parlare faceva confusione, diluiva il tutto, non lasciava traccia. I gesti? Quelli erano e sono altra cosa, A volte elementari ma sempre statuari e definiti, qualcosa con cui confrontarsi senza ipocrisie. Ho vissuto migliaia di gesti nei miei 70 anni, alcuni sono rimasti impressi per sempre dentro di me e li rivedo come allora, li sento nel profondo, sono la mia vita vera.

sabato, aprile 13, 2024

permessi

La sensazione che ho da qualche anno è di essermi fatto stuprare, di aver permesso l’attraversamento libero e di averlo condiviso ignorandone l’effetto finale. Certo ci sarà pure un modo di sistemare prima o poi tutto questo materiale sullo scaffale: il blog che ogni tanto sfogliate serve anche in tal senso…o no?

venerdì, aprile 12, 2024

about

Buongiorno, buona sera o buona notte a seconda dei casi. About…notizie sul blogger, quisquilie vere ma potrebbero essere del tutto inventate. Nel dubbio non vi scrivo nulla di me ma scrivo i post che sono molto più esplicativi. Ho frammentato i testi perchè la blogosfera non regge più di 10 righe assieme e devono essere scritte bene altrimenti… Questi testi sono immediati ma lasciano spazio alla immaginazione, ve lo devo.

giovedì, aprile 11, 2024

Einstein

Mi è venuta in mente una frase di A. Einstein "La cosa importante è di non smettere mai di interrogarsi. La curiosità esiste per ragioni proprie." La curiosità e la ricerca sono importanti ma io sono in una dimensione lontana anche per l'età e le vicissitudini di una vita, sono disincantato (per un siciliano è la via più facile) e cinico, a molte cose non credo più per passione, le vedo solo con un'amarezza storica e sociale che mi lascia solo amaro in bocca. Tuttavia l'individuazione di nuovi parametri oggettivi per trovare un lavoro degno di nota e "più propriamente un lavoro meritevole in senso assoluto, fuori dalla logica del de gustibus e , allo stesso tempo, individuabile attraverso una serie di criteri selettivi se non oggettivi per lo meno condivisibili" è un proposito affascinante.

mercoledì, aprile 10, 2024

un continente

Ho scritto della terra in cui sono nato e tornato varie volte: la Sicilia è uno stimolo letterario indiscutibile. Certo la dimensione geografica così vasta non coincide nell'immediato con la tipica sensazione di isolamento e lontananza da tutto di luoghi come le Eolie ( ma credimi Marettimo, le Pelagie sono persino più pregnanti da quel punto di vista). La Sicilia è un continente complesso, ricco e contradditorio ma la cultura millenaria che vi si è sviluppata ha quei caratteri di unicità tipiche di un luogo isolato, a sè. Quando ci entri lo capisci, lo senti a pelle e se hai la cultura necessaria ne resti sedotto; è successo a molti "stranieri" che una volta arrivati non hanno mai più dimenticato quella sorta di magia. Mi piace molto ciò che hai scritto Pino, anni fa misi su carta alcuni concetti molto simili ai tuoi, pensavo di aver fatto un lavoro completo...mi sbagliavo la metafora va ancora analizzata, la sua metafisica è ancora insondabile e in fondo è proprio tale mistero a farci sopravvivere alla mediocrità del quotidiano

martedì, aprile 09, 2024

amare da solo

Ho amato profondamente. Ho scritto dell'amore incontrato. Ho sofferto come un cane una solitudine tremenda per decenni. Che io sappia mettere nero su bianco qualcosa che sfiori la magia dell'amore e dell'innamoramento non mi ha mai aiutato. Io morirò da solo con tutte le mie lettere appiccicate addosso, esse sono il monumento al mio fallimento esistenziale. E so quel che dico, adesso più di prima.

lunedì, aprile 08, 2024

infinite fascinazioni

Per un siciliano è facilissimo isolarsi e volgere lo sguardo alle infinite fascinazioni che può scorgere verso il mare. Solo una voluta e consapevole idea di Stato comune può mutare questo habitus mentale e spostare il baricentro verso il nord, oltre lo stretto. Fuori dai denti, io ritengo che l’Italia del Nord dovrebbe ritenersi onorata di avere compreso nel suo territorio la Sicilia: solo una visione piccola e mediocre, culturalmente micragnosa, può guidare un atteggiamento tanto sdegnoso e superficiale verso la terra su cui sbarcò Giuseppe Garibaldi.

domenica, aprile 07, 2024

non ci appartengono

Le donne non ci appartengono perché dividono un coito con noi, questa è un’idea che dalle mie parti è giunta tardi ostacolata dai profumi d’oriente. Le donne sono l’umanità, il tramite unico per il nostro restare su questo pianeta, il nostro unico futuro biologico; fuori da questo contesto non hanno sesso e restano esseri come tutti, intelligenti o stupidi, interlocutori reali, squisiti archetipi a volte di quanto di più alto e nobile l’umanità possieda e insieme assioma funesto di bassezze e crudeltà senza fine. Le curve sinuose con cui esse disegnano il loro cammino sulle nostre strade sono una provocazione continua alla nostra intelligenza mal costruita, l’occasione, spesso fallita per molti di noi, per superare d’intuito l’aspetto esteriore delle cose e amare veramente l’essenza.

sabato, aprile 06, 2024

fesserie

Delle enormi fesserie lette in rete in questi anni non voglio parlare adesso e nemmeno della proterva e cafonesca aria che tira in certi "profili personali" in certe risposte e in certi commenti ( la moderazione si sta allargando a vista d'occhio). Preferisco parlarvi del grande piacere che mi da ripassare da certe stanze, aprire capitoli che dormono da qualche anno e che sono ancora perfetti, accesi e luminosi come quando furono scritti: ecco io vorrei che tutti i blog fossero capaci di dare quel tipo di sensazione, che fossero lo specchio fedele della nostra intimità vitale che resta legata alle parole e con essa resusciti quando vi poggiamo lo sguardo sopra.

venerdì, aprile 05, 2024

ho detto addio

Ho detto addio a molte cose negli ultimi 20 anni: scioccamente sono rimasto in attesa di un nuovo che le sostituisse. Vestito a festa, lustrato da capo a piedi, fidando nel mio intuito e nella buona volontà comune. Sto dando l’addio ad altre cose ancora, il sogno interiore dal quale erano nate lo conservo dentro di me come lo stampo intellettuale che comunque ho vissuto. Ma l’addio rimane, inequivocabile. Sono giorni terribili, passeranno dopo aver schiantato un certo numero di vite; chi resterà potrà dimenticare (è sempre un buon sistema) o imbastire un’illusione più articolata e duratura. Scrivere su un blog ha le sue stagioni come la vita. Vi sono momenti che nascono e crescono in modo estraneo a quello che mostri di te in pubblico: sono vite diverse e parallele, righe che non hai scritto perchè non sapevi, non immaginavi, non riflettevi. Però sono lì davanti a te e ti osservano, forse ridono di te e attendono il tuo ennesimo tracollo.

giovedì, aprile 04, 2024

condizione dell'animo

Il Sud è una condizione dell'animo in toto per me, non più bella ne più brutta di altre se viene letta e analizzata con la giusta misura, se così non è allora diventa un plusvalore da difendere a viso aperto. Un tempo ero unico, scrivendo visitavo il mio palazzo e le sue stanze e non mi disperdevo: non mi chiedevo cosa fossi...mi piaceva trovarmi vivo e curioso d'esistere e tanto bastava. Quella stagione è finita per dare spazio a questa molto più seria e sofferta: ciò che non sono, che mai sono stato, quello che non sono riuscito a scrivere o comunicare, l'uomo segreto senza interlocutori per un preciso deficit suo. L'uomo che non basta e non si basta. La scrittura è solo uno spiraglio ma non riesco ad aprirlo di più.

mercoledì, aprile 03, 2024

territori

Mi è sempre piaciuto attraversare i miei territori, osservarne i movimenti e controllarne gli attori. Con un certo distacco però, senza influenzarne troppo le dinamiche naturali. Là dietro c’è la mia infanzia protetta e felice, immemore dei casini futuri, e appresso l’adolescenza più inquieta che mai in un mondo che cambiava cento volte al giorno. Ora nessuna di queste due cose mi fa male, ora stanno lì, allegre o furibonde, belle a vedersi ma concluse in se stesse… molti altri frammenti di vita hanno avuto lo stesso destino, dopo la nascita e lo sviluppo non sono morti ma girano su se stessi cristallizzati.